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mercoledì, marzo 08, 2006

lettrici e lettori, eletttrìci ed elettori

prendendo spunto (e immagine)
dal post di Zurbaran


Ogni volta che qualcuno fa qualcosa che non mi convince fino in fondo, ancora prima di pensare se questa cosa sia giusta oppure sbagliata, mi domando quale sia, o quale possa essere il fine di tale gesto e chi, alla fine, ne potrà trarre i maggiori benefici. Solitamente questa mia prevalutazione influenza molto il mio giudizio finale.
Sinceramente non riesco ad immaginare quanto le dichiarazioni di Mieli possano giovare all'Unione ma ho pochi dubbi su quanto queste possano giovare (in pubblicità) al Corriere stesso, e questo mi fa pensare.

Se vi trovate a leggere editoriali leggete anche quello di Famiglia Cristiana di questa settimana.

1 commento:

Zurbaran ha detto...

Paolo Mieli, da sempre accusato di cerchiobottismo, dirige un giornale che da anni ospita editoriali di una parte (Galli della Loggia, Panebianco...) e dell'altra (Sartori...). E i suoi lettori lo comprano proprio per quello. Se proprio il Paolo mieloso ha deciso/gli è stato consentito questo cambio di rotta una ragione ci sarà. Avrà annusato l'aria? Bene per l'Unione. Pubblicità per il Corriere? Certamente, ma in questo momento coincide con la pubblicità per l'Unione. Se teniamo conto poi che gli attuali lettori del Corriere non votano certo tutti a sinistra, credo davvero che per l'Unione ci sia solo da guadagnare