domenica, settembre 30, 2007
...l'ultima meta di capitan Tronky
venerdì, settembre 28, 2007
...i trabucchi di Peschici
15 agosto 2007 post postpostato
Quello tra me ed i trabucchi è stato amore a prima vista. Sarà stato il nome così curioso che sembra quasi un gioco, un cognome di uno dei protagonisti dei Soprano, sarà stata questa particolare struttura fatta di alberi di navi dismesse così apparentemente instabile e precaria di fronte all’immensità del mare o sarà stata l’immagine che ho in mente (Geo&Geo docet) di un pescatore di una settantina d’anni che cammina con tutta tranquillità tra le funi e gli alberi, comunque sia, ho fatto di tutto per riuscire a vederli (il di tutto può essere concretizzato con cinque ore di viaggio) e finalmente ci sono riuscito.
Parlando con un pescatore sono venuto a sapere che ormai non vengono pressochè più usati dato che i pesci li catturano prima, a largo, con i pescherecci, mentre in passato in qualsiasi periodo dell’anno (il signore ha tenuto ha precisarlo) si pescava abbondantemente dai trabucchi.
Il mio “trabuccaro” oggi per vivere fa modellini in legno di olivo (ha tenuto a precisare anche questo) con una cura ed un’attenzione maniacale e li vende a 300 euri l’uno!
mercoledì, settembre 19, 2007
...Victorinox VS Opinel
Anche quest’anno, prima della mia consueta settimana montana mi sono trovato di fronte al solito “dilemma”: quale coltello portare con me! La sfida è ovviamente tra la completezza del classico coltellino svizzero contro l’essenzialità del coltello francese. Come sempre, nel dubbio, li ho portati entrambi con me rimandando la decisione di quale fosse il più adatto alle mie esigenze al ritorno dalla “spedizione”; il responso: senza alcun dubbio l’Opinel!
I motivi: è leggerissimo, taglia molto bene, ha il blocco della lama e quindi è più sicuro e, non trascurabile, il prezzo è veramente irrisorio (meno di 10 euri). Tutte quelle funzione che il coltellino svizzero offre (a parte il seghetto) se uno ci pensa bene in montagna sono pressoché superflue dato che difficilmente uno avrà la possibilità di aprire una scatoletta di latta, o una bottiglia di birra, o di stappare un bel Fiano di Avellino quindi, per assurdo, quello che sembra essere il simbolo dell’escursione (lo strumento indispensabile dei boy-scout), a pensarci bene, ha poco senso lontano dalla civiltà!
venerdì, settembre 14, 2007
...arrivo sempre dopo