La serata non è una delle migliori e dopo un'ora nel traffico (nonostante fossimo in motorino) arriviamo allo stadio. Non lo avevo mai fatto ed inizialmente l'emozione era forte: gli striscioni, i cori, i 40.000 spettatori... Il fascino del clima e dell'euforia iniziale mi abbandona ben presto e permette alla mia odiosa razionalità di avere il sopravvento:
- lo stadio è tutto aperto! Che ai giocatori piovesse in testa lo avevo notato anche in TV ma che il pubblico fosso in balia delle intemperie lo ignoravo
- (immediato e banale dopo il primo) se fuori ci sono 5 gradi anche dentro lo stadio ci sono cinque gradi
- il campo da calcio è veramente grande ma così grande che quando i giocatori sono dalla parte opposta della tua curva non riesci a vedere niente (particolare non trascurabili per chi non è lì per la sua fede calcistica ma solo per vedere il "bel" calcio italiano!)
- dopo il goal, che difficilmente riesci a percepire se non per il boato dei tifosi che si espande per passaparola e per l'esultanza dei piccoli giocatori che non rincorrono più il pallone ma girano per i fatti loro nel campo, non c'è nessun replay
2 commenti:
Catastrofista e anarco-insurrezionalista
effettivamente unpò allo stadio si patisce soprattutto se la tua squadra perde e se 400000 persone ti urlano contro...
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